Omelia del Postulatore Don Antonio Paone – 27 Settembre 2021

Vangelo – Chi è il più grande? – Lc 9,46 – 50

SIA LODATO GESU’ CRISTO!

Gesù vuole parlare ai nostri cuori per restituirci la bellezza che il peccato quotidianamente ci toglie.

Il nostro cuore è creato da Dio come un’opera d’arte ed è proprio per questo che l’opera va custodita perché non si rovini.

Noi restauriamo i monumenti, le chiese e Gesù durante la celebrazione dell’Eucarestia, con la grazia prima e con la sua carne e il suo sangue nel secondo momento della celebrazione, Gesù viene a restaurare tutto ciò che nel nostro cuore, il peccato ha consumato, ha rovinato.

E stasera, Gesù in persona, vuole darci il ricordo più bello che possiamo continuare a custodire, quello dell’infanzia. Ci mette davanti, il Signore, la nostra infanzia che è stato il momento nel quale, Lui ha dialogato con noi più liberamente.

La nostra vocazione di sacerdoti, di religiose, di mamme, di papà è iniziata allora, quando eravamo bambini. E’ allora che il Signore ha parlato e ha scritto dentro di noi la sua volontà, e questa sera, Egli, vuole riportarci a quell’immagine per poterci ricordare la libertà dei bambini.

Un bambino si sente libero di dire la verità. Un bambino si sente libero di dire a chi vuole bene, ma soprattutto un bambino non si sente libero dalla propria mamma, dal proprio papà.

Il bambino dipende, non è autonomo, non è autosufficiente, ebbene Gesù ci vuole così. Gesù vuole che noi possiamo essere dipendenti dalle sue Parole, dalla sua Carne e dal suo Amore. Questo lo aveva capito bene Maria Pia Brando, la quale, aveva avuto in vita la grazia, il dono speciale di vedere Gesù e di parlare con Lui, così nei suoi quaderni, nel suo diario, leggiamo, no!

Lei aveva avuto questa speciale unzione dalla nascita, questo speciale dono, per il quale, non solo sentiva, e potrebbe bastare già questo a noi, no!

Non solo lei sentiva con le orecchie e con il cuore ciò che a Gesù piaceva e ciò che a Gesù dispiaceva e noi già solo per questo dovremmo metterci in rendimento di grazie se ricevessimo questo dono!

Ma Lei, aveva ricevuto anche la speciale unzione, per la quale vedeva Gesù. Pensate che Lei poteva vedere Colui che i salmi chiamano: “ Il più bello tra i figli dell’uomo”.

E non solo, lo vedeva e non solo parlava con Lui ma riceveva i suoi insegnamenti, e l’insegnamento che noi oggi stiamo ascoltando, lei lo aveva compreso fino in fondo e aveva preso alla lettera queste parole, perché a chi è come i bambini, a chi accoglie i bambini, verrà data la grande ricompensa: “ Chi accoglie uno di questi bambini accoglie me”.

E allora lei si era spinta in questa missione di andare a recuperare i bambini, gli orfani. E anche la notte vegliava i bambini, non aveva – tutti voi lo sapete già – naturalmente, non un letto, ma una sorta di cassetta sulla quale sedeva più o meno riposandosi, per guardare e vegliare quelle che erano le orfanelle che aveva raccolto.

Perché faceva questo? Non per pura filantropia, no, non semplicemente per rendersi utile alla società, non per offrire un servizio sociale, che pure era necessario al suo tempo.

Ma lei svolgeva questa missione, viveva, incarnava questa missione, che le aveva tolto il sonno, il riposo e anche le aveva tolto il cibo perché digiunava. Lei viveva questa missione perché aveva accolto l’insegnamento di Gesù, aveva accettato Gesù come Salvatore della sua vita.

Lei voleva far felice Gesù, e mentre a Casoria, sua sorella Maria Cristina, si dedicava alla contemplazione dell’Eucarestia durante la notte, consumando velocemente la sua vita, morirà poco più che cinquantenne per un’insufficienza alla valvola mitralica, la malattia al cuore.

Lei qui, vicina, tra l’altro spiritualmente alla sorella, si consumava amando Gesù, servendo Gesù e obbedendo a Gesù attraverso i bambini.

Non solo accoglieva i bambini, ma aveva un cuore così come quello dei bambini.

Gesù l’ammaestrava, Gesù le insegnava come doveva fare, cosa doveva fare, come pregare!

Il Signore per lei è stato un maestro a partire dal momento in cui la mamma morì.

Nell’istante stesso in cui, lei si riversò sul cadavere di sua madre scoprendola morta, Gesù le apparve e diventò il “ Suo tutto” e lei, prendendo anche un po’ l’ispirazione da Francesco d’Assisi, viveva dicendo: “ Mio Dio e mio tutto”!

Tanti santi hanno seguito questo filone e questa ispirazione.

Maria Pia Brando ci aiuta, allora, a capire, che la volontà di Dio non è astratta e non è impossibile. La volontà di Dio, noi siamo capaci di farla attraverso anche delle azioni.

Lei accoglieva letteralmente i bambini e li accoglieva prendendoli da dove erano stati abbandonati o da famiglie che non potevano sfamarli. C’era la povertà!

Oggi il Carisma, questa scelta, questa missione non è superata.

Forse non c’è la povertà materiale perché è un periodo in cui si ricevono tanti aiuti, ma c’è una grande povertà nei bambini, una povertà affettiva, c’è la povertà delle famiglie che non sono più famiglie unite, che tante volte sono colpite dalla separazione o da qualche disgrazia e allora questo Vangelo che Maria Pia Brando ha incarnato, se guardassimo un po’ la vita di lei, perché noi a volte facciamo fatica a ricordarci il Vangelo, poi guardiamo la vita di una donna che si è avviata alla santità e ci rendiamo conto che quella vita, la vita di quella donna è: VANGELO ILLUSTRATO.

Un libro quando ha le figure è più facile, no!

Magari voi, quando avete dovuto imparare l’italiano – non vi preoccupate però perché dovete sapere, che neanche tutti gli italiani parlano proprio bene l’italiano –

Allora un libro quando ha le figure, quando ha le immagini è più facile ed anche più bello, perché magari ti metti a guardare le immagini.

Se il Vangelo, la nostra Bibbia, avesse delle immagini – alcune ce le hanno – comunque non ci aiuterebbero troppo, ma se guardiamo la vita dei santi, la vita di Santa Maria Cristina Brando e adesso cominciamo a guardare insieme la vita di Maria Pia, la Fondatrice di questo istituto, ci rendiamo conto, che le loro giornate sono brani di vangelo. Trascorrevano la giornata rappresentando il Vangelo, vivendo il Vangelo.

La vita dei Santi è il Vangelo illustrato, è come se guardando loro, leggendo le loro storie, scoprendo la storia di Maria Cristina Brando, il Vangelo diventa più chiaro. Scoprendo la vita di Maria Pia Brando, il vangelo ci diventa più facile da capire.

Lei, con la sua intercessione, ci sta certamente incoraggiando a fare un po’ come faceva Lei, ad essere uniti a quel Cuore che diventa maestro del nostro cuore.

Lei c’insegna anche, sapete, a riposare sul CUORE DI GESU’.

Ci apprestiamo a concludere una giornata. Giornate calde come queste!

E quando si deve concludere la giornata, i pensieri si fanno essenziali. Noi che stiamo nello stato religioso, la sera recitiamo la Compieta e dobbiamo rendere un poco conto la sera, no!

La sera ci presentiamo davanti al Signore e dobbiamo fare un po’ il conto con Lui di quello che abbiamo combinato di buono e di meno buono nella nostra giornata.

Arriviamo a sera che abbiamo bisogno di riposare non solo il corpo ma abbiamo bisogno di riposare l’anima, perché magari, forse, non ci siamo stancati fisicamente ma il cuore si è stancato o forse durante la giornata ci hanno feriti, ci hanno fatto del male, o abbiamo sbagliato e Maria Pia Brando c’insegna che possiamo riposare sul Cuore di Cristo, lasciandoci amare da Lui.

Allora guardando la vita di questa donna incamminata così decisa verso la santità, dobbiamo renderci conto, dobbiamo capire, che la santità è anche per noi, ma dobbiamo capire che Lei vuole darci una mano, può aiutarci, allora io vi inviterei: ogni giorno, andate a bussare a quella tomba, andatele a chiedere qualche favore.

Sono certo che non si farà molto attendere ad aiutarvi e a chiedere al suo Cuore di Gesù, perché è nostro ma è soprattutto suo, a chiedere al suo Cuore di Gesù di fare grazie a ciascuno di noi.

Impariamo da Maria Pia a riposare l’anima sul Cuore di Gesù, come Giovanni nell’ultima Cena.

Impariamo da Maria Pia Brando a fare in modo che riposando il cuore con Gesù, Gesù aggiusti il nostro cuore che ogni giorno si rovina un po’.

Come si fa a riposare sul Cuore di Gesù?

Ci si mette davanti a lui, senza, forse, dire troppe parole, ma magari potremmo dire le ultime di una preghiera che tanti stanno dimenticando.

Potremmo dire davanti a Lui, invocando anche l’intercessione Di Maria Pia Brando, a conclusione delle nostre giornate, e ogni giorno dovremmo imparare a dire, alla fine della giornata:

Signore misericordia, perdonami!”

SIA LODATO GESU’ CRISTO!

27/09/2021